Perugia in tavola: la ciaramicola


Ci siamo! Pasqua è alle porte, è ora di fare uno dei classici dolci delle occasioni: la ciaramicola!
Questo dolce rappresenta il cuore della mia cultura, della mia terra: non sono solita a dilungarmi in chiacchiere storiche ma un piccolo accenno in questo caso è d'obbligo! 
Innanzi tutto si presenta come una ciambella, rossa, ricoperta da meringa bianca e confettini colorati. E fin qui tutti lo sanno... ma sapevate che sono i colori della città? Ok.. si giusto.. ma che derivano da una battuta di caccia tra narnesi e perugini? La leggenda narra che i due popoli contendensi un'unica preda, un grifo in questo caso, al termine dello scontro se la spartirono in un modo alquanto.. particolare! I perugini si tennero infatti la pelle, bianca, mentre i narnesi il resto, rosso.
Quindi la ciaramicola rappresenta le nostre origini grazie ai colori dell'impasto e delle decorazioni: sapevate che i confettini colorat i che si spargono sulla meringa rappresentano il verde dei nostri orti, l'azzurro del Lago Trasimeno, il giallo del grano, il rosso del fuoco? E che la meringa deve avere 5 "punte" rappresentanti ognuna un rione della città? 
Il perugino se si impegna riesce davvero a creare dei capolavori e sicuramente la ciaramicola rappresenta uno di questi! 
Un'ultima chicca prima di lasciarvi alla ricetta: mia nonna mi racconta sempre della dedizione e della cura che ci voleva nel prepararla, come in tutte le cose certo, ma questa con un pizzico in più... dato che era il dolce che le promesse spose regalavano al futuro marito in occasione della Pasqua!

Gli ingredienti per realizzarla sono:
  • 400 g di farina
  • 100 g di fecola 
  • 150 g di burro (anche se la tradizione vorrebbe lo strutto)
  • 250 g di zucchero
  • 4 uova
  • un bicchiere di latte
  • un bicchiere pieno di liquori (3/4 di alchermes e 1/4 di rosolio di cannella)
  • scorza grattugiata di un limone
  • una bustina + un altro "pizzico" di lievito per dolci
Allora, mano alla buona volontà ed alla pazienza: iniziamo con il montare a neve gli albumi in una ciotola e mettiamoli da parte. In un'altra ciotola sbattere i tuorli con lo zucchero. In una terza ciotola ancora (fidatevi) versate la farina, la fecola, il burro ammorbidito, i liquori, il latte e mescolate sino ad ottenere un impasto omogeneo. A questo punto aggiungete i tuorli+zucchero e gli albumi montati a neve. In ultimo la scorza del limone ed il lievito.
Piccola variante: possono essere aggiunte anche delle mandorle tritate grossolanamente, renderanno l'impasto più "ruvido" e stuzzicante!
A questo punto versate l'impasto in una tortiera di quelle da ciambellone, ben imburrata ed infarinata e cuocete per almeno 40 minuti a 180°.. fate sempre la prova stecchino!!

Mentre la base cuoce occorre preparare la glassa con:
  • 2 albumi
  • 200 g di zucchero zefiro (si in questo caso è necessario nominare un prodotto specifico, ma la resa è assicurata!)
 Come si fa? Come nonna insegna montiamo l'albume e lo zucchero a bagno maria (l'acqua inizialmente deve essere fredda). Non appena la meringa inizierà ad essere tiepida togliamo la pentola dall'acqua e continuiamo a montare sino a che non otterremo un bel composto solido (di quelli che non colano dalle freste dello sbattitore per intenderci).
Una volta cotta la ciaramicola la togliamo dal forno (e dalla tortiera), la ricopriamo completamente con la meringa e la decoriamo con i nostri confettini colorati e la rimettiamo nuovamente in forno (che avremo abbassato e portato a 80°, massimo 100°) sino a che non si sarà solidificata completamente!
Mi raccomando in questa fase prestate la massima attenzione perché un calore eccessivo rischia di abbrustolire troppo la glassa e di farla diventare marroncina, mentre la tradizione vuole che sia bianca... candida come il grifo!
Buona Pasqua a tutti!!!

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